La vera società civile rapidamente s’è mossa.
La società concreta, quella che vive lavora e ama il proprio territorio ha alzato la schiena e s’è rivoltata contro la supponenza e le pretese censorie di chi considera la propria presunta autorevolezza al di sopra d’ogni cosa.
Venezia nasce dall’architettura organica:
quella delle graduali modifiche che nascono e si trasformano dal contributo di innumerevoli riprogettazioni, frutto della collaborazione e della sedimentazione di molteplici pensatori e maestranze.
Venezia non è il risultato della progettazione verticistica di un unico architetto o di un unico valore formale; altrimenti sarebbe qualcosa di orribile.
Venezia è il frutto del lavoro di chi ci ha vissuto ed ha cambiato e migliorato progressivamente il proprio ambiente.
Le persone che hanno reagito alla censura sono l’espressione attuale di coloro che un tempo costruirono Venezia: il popolo.
È dalle esigenze del popolo che sono sorte tutte le Città Italiane. Non dall’idea di un progettista di un “Deus ex machina”. L’azione del popolo di Marghera è quindi giusta ed in linea con i valori storici della Città di Venezia. Il Decalogo a favore della realizzazione di Palais Lumière è un esempio pratico di contributo organico alla costruzione ed al miglioramento del tessuto urbano che è il valore identitario di chi lo abita.
La conseguente raccolta firme a favore di Palais Lumière è l’esito naturale e la prova che l’ambiente urbano di Marghera è vivo ed attento oltre che molto sensibile al proprio sviluppo del economico e sociale.