a la biondina in gondoleta componimento libero di nicola eremita

A la biondina in gondoleta

Libero componimento di dedica ai sentimenti verso Venezia e il suo ethos

Premabolo

E fu così che i primi di gennaio 2024, ricevuta la notizia, mi iscrissi per la seconda volta al fortunato Festival della Poesia Erotica Baffo-Zancopè, l’altra volta fun nell’ormai lontano 2015.

Per gli uomini stupendi e le donne meravigliose de La Compagnia de Calza I Antichi, giunti già alla trentaduesima edizione del Festival, ho riservato questo libero componimento non in metrica e con rima zoppicante. La graziosissima Giuria ha voluto quindi lodare il componimento con il Premio Mario Stefani.

premio mario stefani compagnia de la calza i antichi venezia

Esso nasce dai seguenti fondamentali:

  • il brano di Beethoven;
  • le parole di Lamberti;
  • gli acquerelli di Giovanni Testa eseguiti al Lido tra il 1985 e il 1990.

Beethoven si divertì a scrivere canzoni di stile popolare, tra le tante che compose vi fu anche quella dedicata a Venezia, Lamberti vi dipinse sopra un brano poetico di profonda dolcezza e delicatezza eccola:

A la biondina in gondoleta

Cara la mia biondina, putea par sempre!
Senza il fio d’un Dorian Gray. 
Vai nua nuando par canaletti canalini e canalassi, sfiorando insulsi tesori, grevi sui fondali, in acque salse, infette, luride, di sentimenti popolari. 

Cara la mia biondina, con te in gondoleta vogo i miei trent’anni. 
Sonnecchi, t’accoccoli, come i tuoi innumeri gatti. Sotto, mille più mille pescetti in plumbei banchi. Sopra, il ciel bruno, istoriato di tetti, poi prussiano, celeste, ridanciano agli occhi stanchi. 

Cara la mia biondina: 
“Ti geri Regina dei mar!”, “Mi so rivà tardi! Tardi a fare arte e amor co’ ti!”
Sei bimba da ciavar, di quelle che va anca coi veci. Di quelle che va anca col balon da vento e la so pantegana. 
Che va co tuti, basta che i paga!

Cara la mia biondina, nazion che volevasi impero, maliarda d’ambascerie. 
Oh me ignorante! Casati Stampa te credevo; sei persa in una sagra di fumose fesserie. 
Sensual domine de scritte licenziose, sacco de camarille ideologiche et faziose. 

Cara la mia biondina, fai l’amor dondolante e t’indormenti? 
Trope fritoe!
Altro son l’erotici zavagi!
Resto svegio; vardarte da malinconie struggenti!
Altro son i sessuali ardimenti!

Cara la mia biondina, vacuo l’universal nido di scienze ed arti, vacuo il talamo di sudori degli amanti.
Carnaval è lo spettro di quei tempi; Piazza è palco per goliardi e mestieranti. 

Cara la mia biondina, chiuse cassapanche colme d’erotiche vittorie, lasciati teneri silenzi all’oblio di crudo frastuono; un acquerello al Lido, intonato a modo e dedizione, giunge inatteso e tagliente dal lontano-vicino effervescente, sistema di comunicazione. 
Casuale incombente messia del ricordo; e tutto il tuo corpo emerge dal mare colle braccia di sabbia a fargli da bordo. 
Dispero e piango senza controllo, cara la mia biondina, sorgi ancora nel lampo di un giorno! 

esser eremita o romito

Sull’esser Eremita o Romito

De pura accidental vicenda scovo, in lo social cassone, antico bran de Aretino, dedito a tal romito in pratiche de venere assai guarnito.

esser eremita o romito

Col mio nome credomi evocato ma trovo altrui che l’ha pur troncato como l’original attore. Ne nasce ardito negozio de favelle buone ed ecco il sunto.

essere eremita o romito

essere eremita o romito

Caro Romito, fummo tiroti in lo ballo por causa de fornicatione nonistante a cuelli de nostra ispecie, si nomen est omen, l’agir colli lombi sirebbe atto de pauco asceticazione et cagion de corrupta spiritual portanza. Ma se sa che lo trattiner per longa pezza le carnal pressure adduce de libido incontinenza et le verghe assai più dure.