11 agosto 2014:
qualche giorno fa ho deciso di ricominciare a esprimere alcune mie libere riflessioni sul tango. Ho deciso di utilizzare facebook per dare amplificazione alla mia visione. A parte qualche timido “mi piace” rilevo la solita reazione esacerbata e scomposta di chi non condivide. Perché tanta animosità?
Lor signori non sanno che l’era dell’oscurantismo è cessata con l’invenzione della stampa?
E che oggi siamo nell’era della condivisione?
Esprimere le proprie idee pubblicamente circa una forma d’arte dovrebbe essere motivo di riflessione e confronto e non di chiusura e rabbia. Non basta, ci son persone che hanno usato mezzi a dir poco ripugnanti. Hanno fotografato il mio post e lo hanno pubblicato dentro gruppi segreti dove i partecipanti mi hanno potuto assaltare senza che mi potessi difendere.
Gruppi segreti dai quali son stato estromesso proprio perché esponevo le mie idee e le difendevo.
Purtroppo devo tornare a ripetere che il nostro amato tango è strumento di una speculazione monetaria e che l’ignoranza e la grettezza si siano impadroniti completamente di questa bellissima forma d’arte. Ciò è normale, è un fenomeno umano che bisogna comprendere.
Tuttavia il dovere di chi, come me, usa ragionare e mantenere la mente aperta, è quello di continuare a esprimere liberamente le proprie opinioni mettendo però nel conto che questo comporta sacrifici e delusioni: vedere che pochi comprendono e pochi ascoltano.