quattrocentomila soli

Quattrocentomila Soli!

Quattrocentomila Soli!
Ode a San Marco, Santo Patrono di Venezia

Canto il tuo nome
estrema nostalgia
tempo lieto
che fé leggenda d’ogne gesta
e d’ogne servo il suo sovrano.

Canto il tuo nome
agognato martirio
tempo ardito
che fé luce d’ogne tenebra
e ruggì novella Atlantide.

Canto il tuo nome
Marco! Marco! Marco!
come un grido umano
alto e fermo dal deserto
stoico credo cristiano.

Canto il tuo nome
sagge fatiche
acque inferme
ché al popol dieder rifugio
e fondaron tuo Santuario

Canto il tuo nome
primo fosforo
guida sacra
ché quattrocentomila soli
fé Venezia battezzata

Venezia, 25 Aprile 2012, 215 anni dalla caduta.

tango naufragio

naufragio

infine volteggiano
a due a due
su quella spiaggia.
Trovano
l’abbraccio giusto,
di forza e grazia
che danno il coraggio
a percorrerla se oscura,
al confine del confine;
ma che sia liscia.

tango a venezia piazza san marco 2009

E si è sempre trattato di un naufragio
volontario o meno,
in un luogo impossibile,
sotto un cielo impossibile,
ma di un naufragio.

tango a venezia in piazza san marco 2009

E quell’umanità,
sospinta, avversata, ostinata;
irretita dalla propria medesima meraviglia
emerge dall’abisso e balla un ballo,
scagliato in terra impacchettato col cartone e lo spago
da un Dio impomatato,
di origine italiana,
in cerca di pane e latte
e di una donna.

tango a venezia piazza san marco 2009

Un Dio ingenuo e sognante,
credulone macho affascinante
sorridente a tutti
per “farsi una posizione”,
abituato a sottovalutarsi
incline all’ottimismo
dilapidatore del suo immenso genio
mentre gli “amici” a casa
lo deridono e lo dimenticano;
ma tornerà un giorno
e qualcuno su quella spiaggia
avrà la gola inondata di lacrime,
acqua di quel naufragio:
a tempo.